Torniamo a parlare di contratti di locazione ed oggi scopriamo insieme il contratto ad uso transitorio.
Abbiamo già anticipato nelle scorse settimane che il mondo del settore immobiliare legato alle locazioni è ricco di sfaccettature.
Le tipologie contrattuali tra cui scegliere sono diverse e quindi è bene conoscerne ogni dettaglio al fine di scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.
Di cosa si tratta? A differenza di altre tipologie contrattuali, il contratto di locazione ad uso transitorio si rivolge ad una ben definita e specifica nicchia di utenti.
È infatti scelto da studenti fuori sede, lavoratori in trasferta, lavoratori stagionali: insomma, da chiunque abbia esigenze abitative non definitive ma anzi cadenzate da tempistiche già definite a monte.
Come si evince dal suo stesso nome, si tratta di una locazione temporanea regolamentata dalla Legge n. 431 del 1998.
Quali sono gli altri dettagli di questa particolare formula contrattuale?
In altre parole si tratta di un contratto ad uso abitativo per esigenze temporanee ma non turistiche (importantissimo dettaglio).
Il locatore concede al conduttore il proprio bene per un lasso di tempo limitato e stabilito a monte al netto naturalmente di un canone mensile.
Contratto di locazione ad uso transitorio: dettagli e requisiti
Uno degli aspetti più importanti da conoscere prima di scegliere questa tipologia contrattuale è quello legato alla possibile durata dell’accordo.
Il contratto di locazione ad uso transitorio deve avere per legge una durata compresa tra 1 e 18 mesi.
Se la durata supera i 30 giorni, il locatore deve registrare il contratto entro i 30 giorni successivi e deve fornire tutta la documentazione al conduttore e all’amministratore del condominio qualora si trattasse di una soluzione in condominio, è sottointeso.
Come si sottoscrive un contratto ad uso transitorio?
Per stipulare il contratto ad uso transitorio è necessario utilizzare il modello messo a disposizione in Gazzetta Ufficiale – a questo link una copia – compilandolo in ogni sua parte e inserendo: i dati delle due parti, le caratteristiche dell’immobile, l’importo del canone e la modalità di versamento, la motivazione dell’uso transitorio e la clausola con cui l’inquilino dichiara di aver ricevuto tutte le informazioni e la documentazione.
Dobbiamo ricordare inoltre che, anche per questa tipologia contrattuale, sarà necessario allegare al contratto l’APE ossia l’attestazione di prestazione energetica dell’immobile.
In caso di non presentazione di tale documento, entrambe le parti contrattuali saranno chiamate a pagare una sanzione amministrativa.
Contratto ad uso transitorio: rinnovo e disdetta
Una clausola fondamentale che determina non solo questa tipologia contrattuale ma anche le altre, è che l’immobile oggetto di contratto non potrà essere sublocato per alcuna ragione.
Il contratto di locazione transitorio non è soggetto all’obbligo di disdetta.
Nel momento in cui termina il periodo stabilito da contratto, esso cessa in automatico.
Se il conduttore intende prolungare la permanenza, lo può fare esclusivamente convertendo l’esistente in un contratto a canone libero – come quello che abbiamo descritto in questo articolo.
Per quanto riguarda il pagamento del canone, il suo importo può essere liberamente determinato dalle parti salvo eccezioni, rappresentate dagli accordi territoriali attivi nelle principali città italiane.
Contratto transitorio per studenti: ecco quello che devi sapere
Ultimi ma non per importanza, sono i dettagli da conoscere qualora si intenda sottoscrivere un contratto transitorio a studenti.
Come già anticipato, uno dei casi più comuni che riguarda la scelta del contratto transitorio è proprio quello legato agli studenti universitari.
Con tali contratti, il locatore mette a disposizione di uno o più studenti un immobile ad uso abitativo sito nel Comune sede dell’Università o in un Comune limitrofo.
In questo caso, il contratto deve avere una durata compresa tra i 6 e i 36 mesi e deve contenere l’espresso riferimento al fatto che il conduttore fuori sede è iscritto a un corso universitario presso la locale Università, debitamente indicato.
Sarà importante specificare che lo studente non possegga la residenza nella stessa città nella quale sta frequentando l’Università: se questo dato non corrisponde, il contratto non potrà essere sottoscritto per legge.
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